Vivere una città non vuol dire solo usufruire del parco la domenica mattina e partecipare al mega concerto organizzato nel centro della metropoli, significa anche fare la corretta raccolta differenziata, pagare le tasse dovute e capire dove sia giusto o meno costruire. Quest'ultimo punto ha come perno di dibattito l'abusivismo edilizio, ovvero un fenomeno ampiamente diffuso che, in Italia, ha assunto dimensioni tralasciabili rispetto a quello che accade all'interno delle altre realtà continentali. Costruire nei luoghi in cui non è consentito legalmente, implica dei rischi non solo per gli operai che vengono incaricati di edificare la struttura, i quali potrebbero essere vittime di incidenti sul lavoro ma, anche per tutti coloro che costeggiano e circondano la specifica area in cui si è deciso di innalzare una struttura interamente in nero, perché potrebbero subire dei danni sulle loro strutture e pagarne in prima persona le conseguenze.
Un materiale davvero illegale: l'eternit
L'illegalità nell'ambito edilizio non sta solamente nella scelta di un'area non conforme e non idonea alle caratteristiche legalmente e convenzionalmente approvate ma, anche e soprattutto nella scelta di materiali non a norma e ad alto fattore di tossicità. All'altezza degli anni sessanta, numerose ricerche hanno mostrato come, la polvere di amianto, generata dall'usura dei tetti e impiegata come materiale di fondo per i selciati, causa asbestosi e una gravissima e nota forma di cancro, il mesotelioma pleurico. Nonostante questa rivelazione, materiali come Eternit e Fibronti, fino al 1986, continuarono ad essere tranquillamente impiegati nell'ambito delle costruzioni, causando, in maniera latente, danni fisici a numerosi cittadini ma, soprattutto, a numerosi operai. L'abusivismo e il mancato rispetto delle norme non solo è deleterio per la salute degli esseri umani, ma anche per l'ambiente, il quale vede, proprio durante gli anni 60, l'ingresso di un materiale con un bassissimo indice di biodegradabilità.
Andare incontro ad un futuro migliore
Sperare in un mondo considerato migliore, che si muova rispettando veramente le leggi e applichi le giuste procedure di smaltimento per i materiali più pericolosi, non si può classificare come tempo perso. Nova Ecologica si premura attivamente di rispondere ad un dovere non solo etico ma anche ambientale, smaltendo correttamente materiali non idonei alla costruzione come ad esempio l'Eternit: Clicca qui se vuoi muoverti nella direzione di chi segue la legalità ecologica e morale, che non prevede abusivismi ma solo la prospettiva di un mondo più giusto in cui far vivere la generazione del futuro.