Anche se il DDL Zan sembra un sogno ancora lontano da raggiungere in Italia, molti italiani e molte italiane sono comunque ancora legati/e dalla volontà di ricevere i propri diritti e di poter vivere serenamente in uno stato civile. Sul perché serva il DDL Zan lo si evince da molte notizie quotidiane le quali mettono in risalto che l’aggravante per futili motivi non viene sempre applicata, anche nei casi di omofobia oggettiva. Inoltre, persone affette da disabilità non saranno ulteriormente tutelate e le differenze con quelle che sono considerate le “minoranze” della società si acuiscono in questo modo sempre più. Detto questo, bisogna sottolineare che ogni italiano/a deve sapere cosa può e cosa non può fare e che le sue scelte proprio libere e tutelate non sono.
L’amore vince su tutto, e questo ormai è scritto su pietra, parliamo quindi di come le coppie omosessuali possono effettivamente vivere insieme la propria vita e coronare il loro sogno d’amore. Chiunque sogni una storia d’amore che duri per sempre probabilmente prenderà in considerazione il matrimonio, evento ricco di tradizioni e minuziose regole sociali, morali e giuridiche da seguire. Peccato però che per le persone dello stesso sesso questo al momento non esiste.
Differenza tra matrimonio e unioni civili
lo Stato italiano al momento riconosce alle persone dello stesso sesso la possibilità di unirsi solo con le unioni civili. Le unioni civili possono essere tenute tra due adulti/e consenzienti che compilino un apposito modulo. Attenzione però perché non è un matrimonio. La differenza principale non risiede nella cerimonia, che per ovvi motivi non può tenersi in chiesa, ma nella possibilità di avere dei figli. Un matrimonio, possibile ad oggi in Italia solo tra persone eterosessuali, concede la possibilità non solo di procreare, ma anche di poterli adottare e di ricorrere a varie tecniche di inseminazione artificiale.
Per le persone unite da unioni civili non c’è alcun modo al momento per avere figli a carico. Sono quindi esentati da qualsiasi agevolazione di maternità / paternità e assegni familiari. Da qui si evince che l’unione civile non è altro che un matrimonio indebolito.
Le persone coinvolte in un’unione civile possono inoltre decidere un cognome unico per riferirsi alla nuova famiglia che hanno creato e autonomamente come dividere i propri beni (controllare).
Altra differenza sostanziale la si nota quando si vuole porre fine ad un’unione civile. Non è previsto alcun periodo di separazione, semplicemente le due parti firmano dei documenti e sciolgono la propria unione in accordo con dei giudici. Anche questo quasi farebbe pensare all’unione civile come una possibilità leggera nonché come un piccolo matrimonio di serie B, dato quasi come un contentino alle persone che vogliono unirsi civilmente.
Bisogna riconoscere ovviamente che sono stati fatti enormi passi avanti nel sistema giuridico italiano per il riconoscimento delle famiglie omosessuali come tali, il problema è che purtroppo questo non è ancora abbastanza in un paese democratico, libero e civile.
A chi rivolgersi per le unioni civili
Sembra ormai inutile celarsi dietro la libertà di opinione e di espressione. Nessun bambino, anche quello voluto da due genitori eterosessuali, sceglie la famiglia in cui nasce. Se sia presente una madre violenta o un padre mai disponibile non viene preso in considerazione per il matrimonio , invece per le unioni civili basta la presenza di due figure disposte a lottare per essere genitori per poter nuocere la salute di un bambino.
Il futuro sembra abbastanza speranzoso, nell’attesa le coppie omosessuali possano comunque decidere come gestire la propria futura famiglia e gestire l’unione civile affidandosi ad avvocati bravi e preparati (come https://www.avvocatomeatrezzi.it/ che si occupa non solo di unioni civili, ma in generale anche di ogni problematica legata al Diritto della Famiglia). Nella speranza di un futuro arcobaleno.